Ai primi posti tra le specializzazioni della Clinica Dal Pont, l’ortodonzia.
Primo, la diagnosi
Il nostro approccio all’Ortodonzia analizza in profondità il quadro clinico del paziente e studia l’intervento più idoneo in un’ottica di lungo termine e di salute integrale dell’apparato muscolo scheletrico cranio facciale.
Fondamentale in questa metodologia è la DIAGNOSI che in Clinica Dal Pont viene effettuata con l’ausilio dei più avanzati strumenti di indagine. Da una corretta diagnosi scaturisce il percorso terapeutico da seguire.
L’uso del Microscopio operatorio ad alta definizione abbinato all’impiego della TAC ConeBeam e all’esame Elettromiografico sono i cardini del protocollo di Clinica Dal Pont per acquisire tutti dettagli del quadro clinico
La terapia terrà conto delle informazioni dettagliate raccolte sul paziente e di tutti i fattori che nel tempo andranno necessariamente a influire sullo sviluppo dell’apparato orale nel suo complesso.
Da una corretta diagnosi scaturisce infatti il percorso terapeutico idoneo per il paziente che non coincide spesso con la realizzazione di un’occlusione “ideale”, secondo criteri meramente estetici, bensì di un’occlusione corretta innanzitutto sotto l’aspetto funzionale.
Protocollo diagnostico
In tutti i trattamenti ortodontici la fase di documentazione e quella diagnostica sono correlate alla gravità del caso. Il piano di trattamento scaturisce dalla raccolta e analisi di tutta la documentazione alla luce delle caratteristiche genetiche ed epigenetiche (ambientali) del nostro paziente.
- Si inizia dalle foto, per procedere se necessario all’indagine radiologica che può partire dalla sola ortopantomografia, per proseguire con la tele-radiografia laterale, fino all’esame tridimensionale (TAC) se il caso lo richiede.
- Molto utile il colloquio con i genitori per potere approfondire le abitudini (componente ambientale), le somiglianze fisiche (componente genetica) nonché le preferenze (collaborazione)
La valutazione dell’occlusione tramite analisi computerizzata
Rispetto alla comune classificazione delle malocclusioni, riteniamo che alcuni aspetti contino più di altri nell’influenzare negativamente l’equilibrio muscolo scheletrico che determina l’occlusione, e vadano approfonditi attraverso analisi funzionali specifiche.
Per valutare la funzione ci avvaliamo spesso dell’elettromiografia che permette di mantenere un controllo più “oggettivo” del procedere della terapia.
E.M.G – Elettromiografia
L’elettromiografia di superficie (sEmg) rappresenta un mezzo di indagine indolore e NON INVASIVO della funzione dei muscoli masticatori e cervicali, indispensabile nella diagnosi dei disturbi cranio-cervico-mandibolari.
Gli elettrodi cutanei registrano l’attività elettrica delle fibre muscolari sia in condizioni di riposo, di massima contrazione volontaria, che durante l’attività masticatoria permettendo di misurare lo stress posturale e funzionale originato dalla mandibola.
L’attività elettrica direttamente proporzionale a quella contrattile dei muscoli è influenzata dalla presenza di interferenze occlusali mediate dai recettori parodontali e dalla posizione spaziale della mandibola rispetto al cranio.