Quando intervenire

Quando la carie è arrivata molto in profondità, può rendersi necessario intervenire con la cura canalare per “salvare” il dente, che in questo caso viene devitalizzato.

Si procede quindi con la terapia endodontica che consiste nella rimozione completa della polpa dentaria (comunemente conosciuta come ‘nervo’).

I canali delle radici, liberati della polpa vengono disinfettati e otturati con materiale idoneo per impedire l’attacco dei batteri e un’ulteriore degenerazione. Il dente così preparato verrà ricostruito nella parte esterna, tramite intarsio o corona.

La nostra filosofia di intervento si basa su un concetto cardine: Primum, non nocere. Questo significa che in tutte le nostre attività scegliamo la terapia più sicura e meno invasiva, adottando protocolli affidabili e materiali biocompatibili.

Come intervenire

Dobbiamo pensare ai canali presenti all’interno delle radici dei denti, come ad un albero con il suo tronco principale e tanti rami. Inoltre gli alberi hanno forme diverse, si sa, e lo stesso vale per i canali dei denti.

Questo è il motivo per cui non esiste devitalizzazione senza microscopio operatorio, senza strumentazione in materiali super-elastici altamente performanti che sono in grado di seguire la forma dei canali più tortuosa per escludere il rischio di rompersi al loro interno danneggiando in modo irreparabile il dente.

Il ruolo del microscopio

Nella pratica clinica tutto ciò è possibile solamente con l’ausilio di una strumentazione di indagine approfondita di massima precisione come il microscopio operatorio.

L’uso di questa tecnologia avanzata ci consente di rimuovere con attenzione la parte di dente infetto verificandone ogni sua parte con estrema meticolosità e precisione.

Il ruolo della TAC a minor dosaggio

In casi particolarmente complessi da più di dieci anni abbiamo introdotto l’uso della TAC Cone Beam per riconoscere e trattare o ritrattare canali con morfologie anomale, con problemi apicali (granulomi) migliorando notevolmente la qualità dei trattamenti.